Esistono patenti speciali e patenti “speciali”

09Dic


Da sempre ci piace occuparci delle patenti per condurre in sicurezza tutto quello che va per strada, in tutto le più svariate sfaccettature, ma per una volta ci siamo dedicati a qualcosa di diverso, di “speciale” appunto, per volare in alto!

Unendo diverse passioni ci siamo interessati al mondo dei droni, oggetti sempre più desiderati e che attirano tanta curiosità anche per tutti i loro più svariati utilizzi.

Quello che molti però ignorano è che per il loro corretto utilizzo è necessario conoscere regole ben precise e il più delle volte è necessario ottenere delle abilitazioni, il cosiddetto “patentino”.

E così per poterlo conseguire da bravi studenti anche noi ci siamo messi per un’altra volta sui banchi di scuola, perché pensiamo che ogni cosa vada fatta nel migliore dei modi.

Non è mai da dimenticare infatti che i droni sono decisamente divertenti, ma non sono giocattoli, sono regolamentati dalle norme per i velivoli a pilotaggio remoto.

Riassumendo alcuni aspetti importanti basti ricordare ad esempio:

  • L’età minima per prendere il patentino, e quindi pilotare un drone con GPS, è 16 anni. Prima si usano solo aeromobili giocattolo.
  • Si possono normalmente usare solo finché il volo avviene nel campo visivo del pilota ed entro i limiti di quota previsti da D-Flight.
  • Si è sempre responsabili del volo e si deve scegliere un posto adatto dove non c’è il rischio di danneggiare persone e cose. Non si vola sulla gente, strade, case. La distanza minima da tenere è 50 metri dalle persone estranee e 150 metri da case, città, fabbriche, paesi eccetera.
  • Tutti i droni vanno assicurati per danni a terzi qualunque sia il loro peso e il loro utilizzo.
  • I droni superiori a 250 gr devono essere registrati sul sito D-Flight. e ottenere il codice di riconoscimento. Una specie di “targa” come per le autovetture ed avere il manuale aereonautico.

Poi a partire da gennaio 2021 poi nella materia vi sarà l’introduzione del regolamento europeo droni.

La competenza sulla regolamentazione delle cosiddette operazioni SAPR (mezzi aerei a pilotaggio remoto) passerà dall’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) all’EASA (European Union Aviation Safety Agency).

Senza entrare troppo nei dettagli può essere utile dire che L’EASA ha istituito alcune categorie per le operazioni e alcune categorie per i droni.

Le operazioni possono essere:

  • OPEN
  • SPECIFIC
  • CERTIFIED

Le categorie per le operazioni più comuni sono la OPEN e la SPECIFIC.

  • Per rientrare nella categoria OPEN ci sono quattro requisiti fondamentali da rispettare:
  • Solo volo VLOS (volo a vista)
  • Solo droni sotto i 25 Kg MTOM (MTOM significa maxium take-off mass, ovvero massa massima al decollo)
    Massima altezza di volo di 120 mt
  • Drone deve avere marchio CE

Se si eccede anche solo una di queste limitazioni l’operazione diventa SPECIFIC e prevede requisiti ben più stringenti (per esempio l’autorizzazione al volo di ENAC). Per la categoria SPECIFIC infatti sono previste autorizzazioni speciali valutate di volta in volta dagli organi competenti e a loro volta le operazioni specifiche possono diventare CERTIFIED se sussistono alcuni requisiti di pericolosità. Per queste valgono regole aereonautiche.

All’interno della categoria OPEN ci sono altre tre sottocategorie: A1 – A2 – A3 che dipendono dalla posizione di volo rispetto alle persone.

  • A1: sopra alle persone (pilota escluso)
  • A2: vicino alle persone
  • A3: lontano dalle persone.

Per le categorie dei droni sono previste:

  • C0: MTOM < 250 g
  • C1: MTOM < 900 g
  • C2: MTOM < 4 kg
  • C3: MTOM < 25 kg

A seconda del tipo di operazione e della categoria del drone utilizzato cambiano i requisiti. Ad esempio nella classe A1 (volo sopra alle persone non informate) si potrà volare solo con droni C0 o droni C1 ma solo se droni CE. Il primo requisito per volare in A1-A3 è il corso seguito da un esame. L’unico caso in cui non è necessario avere un “patentino” è volare con droni C0.